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Ischia Film Festival, il racconto della settima giornata, Marco Giallini tra gli ospiti


Il lato carismatico del cinema che intreccia realtà e visioni
Marco Giallini incanta il pubblico con La città proibita e riflette su verità, ironia e potenza dei luoghi

17 Diario di bordo Ischia Film Festival 4 luglioNon è solo la bellezza dei luoghi, né soltanto la forza dei film. A Ischia, il cinema si intreccia con le vite e si fa esperienza condivisa. La penultima serata dell’Ischia Film Festival ha regalato così al pubblico una successione di visioni intense, dove il paesaggio non è semplice cornice ma parte viva del racconto, e ogni storia porta con sé una rivelazione.

Alla Cattedrale dell’Assunta, l’incontro con Marco Giallini ha preceduto la proiezione de La città proibita di Gabriele Mainetti. Un film potente, che mescola invenzione e realtà, immaginando una metropoli che pulsa di visioni e desideri. L’attore, accolto calorosamente dal pubblico, ha raccontato il suo legame con l’isola: “Tornare a Ischia è sempre un dono. È un posto che conosco bene perché la fidanzata di mio figlio ha una casa sull’isola. L’Ischia Film Festival non è solo un festival: è un’esperienza vera, umana, che ti abbraccia. C’è qualcosa di unico qui, che lega il cinema alla malinconia e all’ironia della vita. E quella linea sottile tra il dolore e la risata, questo festival la conosce bene.”

In Piazza d’Armi, Sempre plou quan no fan escola di Carolina Gómez ha portato sullo schermo un racconto delicato sull’adolescenza, mentre Amusement Park di Egidio Prudenzano, introdotto dal regista stesso, ha affrontato i temi dell’abbandono e delle tracce lasciate dall’apparenza. “Ci sono film, incontri, momenti che arrivano all’improvviso e ti restano dentro. È una folgorazione. Ed è lì che qualcosa cambia, nel modo in cui cogli la vita,” ha detto il regista. Con lui, il produttore Luca Guanci ha sottolineato: “Per noi il paesaggio — o meglio il luogo — è il cinema stesso. È ciò che ci guida. Vorremmo realizzare un film che includa davvero lo spettatore in questo paesaggio, che lo faccia sentire parte di esso.” Successivamente, Nella colonia penale, firmato da Crivaro, Perra, Goia e Diana, si è rivelato uno sguardo potente sull’emarginazione, che racconta la realtà dei luoghi di reclusione con intensità e denuncia. Il film nasce da un processo condiviso, come spiegano Ferruccio Goia e Alberto Diana: “È stato un percorso collettivo, iniziato prima ancora di avere accesso ai luoghi delle riprese. Ogni episodio ha una sua voce, ma tutti insieme compongono un discorso unitario. Il paesaggio sardo è stato centrale: non sfondo, ma personaggio. Le distese delle colonie penali hanno modellato la nostra immaginazione.”

Alla Casa del Sole, invece, si sono alternate due opere molto diverse: The Riverside Ghost with Long Braids di Lizixia Zhang, un viaggio visionario tra mito e spirito, e Por tu bien di Axel Monsú, presentato dalla produttrice Lucía Alcain. “Il film nasce da una storia vera. Sulma esiste davvero, e anche se il finale nel film prende una strada diversa, la sua esperienza ci ha toccati profondamente. Essere qui all’Ischia Film Festival è stato un privilegio. Tutto è stato curato con attenzione e umanità,” ha detto Alcain.

Nel primo momento condiviso con il pubblico, il Direttore Michelangelo Messina ha accolto gli ospiti con parole appassionate durante il Film Cocktail: “Ogni sera, il tramonto dal Castello Aragonese è il nostro film segreto. C’è una luce che avvolge il mare, le mura, i volti. È la stessa magia che cerchiamo nel cinema: quella che sospende il tempo, che trasforma la realtà in emozione.”

Sabato 5 luglio, l’ultima giornata sarà dedicata alla Cerimonia di Premiazione nella Cattedrale dell’Assunta. Il pubblico potrà assistere, inoltre, all’evento conclusivo dove Celeste Dalla Porta introdurrà Parthenope di Paolo Sorrentino. Un epilogo poetico, tra mare, identità e memoria, che chiude il festival come si chiude un abbraccio: lasciando il segno.

La ventitreesima edizione dell’Ischia Film Festival si svolge dal 28 giugno al 5 luglio al Castello Aragonese d’Ischia, diretta da Michelangelo Messina, con il sostegno di MiC – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, Regione Campania – Film Commission Regione Campania, Bonacina, BPER Banca, Treccani Esperienze, ViVeTech.