La Seconda Guerra Mondiale è in corso in Jugoslavia. Un bambino, in fuga dall'unità fascista che ha ucciso i suoi genitori e bruciato il suo villaggio, trova rifugio nella casa di uno sconosciuto. Un'altra significativa differenza tra loro è che il bambino è cristiano e il padrone di casa è musulmano. Durante la guerra in Jugoslavia, questa realtà spesso segnava il confine tra la vita e la morte.
Nikola Vukčević è un illustre regista montenegrino, professore di regia cinematografica e capo del Dipartimento di Cinema e Media dell'Università Nazionale del Montenegro. Ex borsista del programma Fulbright (IVLP) e dottore di ricerca in Filmologia (La poetica di Ingmar Bergman), Vukčević ha diretto tre lungometraggi, tra cui il film candidato, dal Montenegro, agli Oscar nel 2014. I suoi film sono stati proiettati in numerosi festival internazionali, ottenendo sia il plauso della critica che il riconoscimento del pubblico. Oltre al suo contributo nel cinema, Vukčević è stato direttore artistico del Teatro Comunale di Podgorica per sette stagioni, contribuendo a plasmare il panorama culturale della capitale montenegrina. Dal 2014 al 2017 è stato vicepresidente del consiglio di amministrazione dell'emittente pubblica nazionale montenegrina (RTCG), dove ha svolto un ruolo chiave nel promuovere riforme essenziali volte a democratizzare i media pubblici.